lunedì 30 luglio 2012

SENSO DI COLPA

[...] L'«io» è proprio ciò che non smette di dire a mezza voce «non dovresti... fai male... dovresti invece... ecc.». Questa voce maledetta che si è stabilita al centro del nostro essere usurpa il posto dell'anima, si fa passare per lei. Ma invece di una natura di scintilla ha il carattere di una doccia fredda che ci sfinisce. Siamo diventati questa doccia fredda. Ci stupiamo di non incontrare più il calore e la luce del fuoco quando l'ego che abbiamo alle spalle, quando il parassita che ci abita nel petto fa professione di spegnerlo. Tutti coloro che ci criticano, ci colpevolizzano, ci demoralizzano si appoggiano su questa voce che tradisce la nostra vita dall'interno. Peggio: le circostanze e le persone che ci opprimono traducono questa voce nel mondo «esterno»: la materializzano. Inutile farla tacere. Accontentiamoci di sentirla in maniera distinta e di riconoscerla per ciò che è: il nostro incubo nemico. Perde il suo potere dal momento in cui viene riconosciuta. (Pierre Lévy)

COMMENTO


Dal punto di vista dell’EDA COACHING le voci che dicono “non dovresti” “fai male” “non devi farlo” e così via, sono Nuclei Emotivi Disturbanti (NED) della famiglia dei comandi morali. Nel nostro approccio non ci chiediamo mai se un NED è giusto o meno. L’unica cosa che ci interessa è liberare la mente da un comando compulsivo, di qualsiasi natura esso sia. Sarà poi il coachee a decidere se quella tale situazione che ha fatto precedentemente suscitare il comando “non devi farlo” comporterà o meno il fatto di “fare” la cosa che prima veniva vietata dal comando….
La differenza sostanziale sarà che se il coachee deciderà di farla potrà farla in piena coscienza, se invece riterrà di NON farla, sarà ancora in piena coscienza. In altre parole la decisione non sarà dettata da comandi imperativi compulsivi, ma da una lucida, libera e serena scelta.
(EDA Personal Coaching)

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